Immigrazione: anche i più poveri consumano

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A chi strumentalizza e talvolta incita la tensione contro gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste andrebbe ricordato che in questo preciso momento sono centinaia le aziende italiane, e tra queste molte venete, che operano in Africa, che sono migliaia gli Italiani, tra i quali molti veneti, che lavorano in Africa e in Medio Oriente e che sono migliaia anche gli italiani, tra i quali centinaia di veneti, di questi molti pensionati, che vivono in Africa. C'è già chi da quelle parti aizza la gente contro gli europei, se ci mettiamo anche noi sulla stessa strada aizzandoci contro gli africani, le cose potrebbero diventare pericolose davvero, per loro e per noi.

Chi ha il compito di Governare ed Amministrare la cosa pubblica deve avere la consapevolezza che nella storia, anche recente, è bastata una scintilla per dare il via a massacri ed eccidi di natura etnica che servivano a nascondere il malessere dovuto a disoccupazione e a scelte di fondo irrisolte.

Non solo in Medio Oriente ci sono Gruppi che cercano per ragioni ideologiche o di parte di strumentalizzare quello che viene dall'Occidente, ma anche in casa nostra covano organizzazioni oltranziste contro quei popoli, che escono allo scoperto non appena c'è qualche difficoltà ed è un attimo che si inneschi una miccia dalla esplosione incontrollata.

Dovremmo imparare ad affrontare questi temi in modo realistico, avendo la capacità di impedire il malaffare e il degrado, ma anche e soprattutto, valorizzare il buono che può arrivare da questa situazione: in Italia abbiamo centinaia di migliaia di appartamenti sfitti, ricordiamoci che nella fase di contrazione dei consumi presente nel nostro Paese anche i più poveri consumano e possono contribuire alla economia di tutta la comunità.

A completamento di questa riflessione riportiamo di seguito la sintesi di tre articoli apparsi sul Giornale di Vicenza

Il Giornale di Vicenza 16.07.2015 La guerra dei braccianti nella terra del mais
Aspettando la chiamata

Ogni giorno decine di africani sostano davanti all’azienda per ottenere la chiamata. Anche studenti immigrati tra i ragazzi che decidono di lavorare nella stagione estiva a Sossano

SOSSANO (VI)

….un furgone zeppo di uomini chiamati a lavorare nelle distese di mais. ….. É la dura legge dei braccianti, decine e decine di africani che ogni mattina si raggruppano in via Mottolo e aspettano il loro turno davanti alla Coopsementi, una delle maggiori aziende agricole che seleziona il mais per produrre piante pregiate e che da anni ha bisogno di nigeriani, ghanesi, senegalesi, indiani, ivoriani, mauritani per stare sul mercato. (...)

 

Il Giornale di Vicenza 11.07.2015 Gli stranieri lasciano
All'istituto comprensivo calano le classi -
Luisa Nicoli

La scuola Pellizzari di Arzignano. Meno classi a settembre

ARZIGNANO. Gli stranieri lasciano Arzignano e all'istituto comprensivo 2, in particolare al plesso di Villaggio Giardino, si riducono le classi per il prossimo anno scolastico. Alle elementari di piazza S. Giovanni Battista infatti dai 155 studenti del 2014/2015, di cui 98 stranieri, si passa ai 136, di cui 87 extracomunitari. Vi sarà quindi una sola classe prima con 24 alunni, 14 stranieri e 10 italiani, contro le due dello scorso anno, con una trentina di bambini, tutti stranieri. Ma alle elementari di Villaggio Giardino non si perde soltanto una classe. Perché quasi certamente verranno accorpate le due seconde, sono 26 gli studenti iscritti, e le quinte, dove si contano in tutto 23 alunni. Rispetto allo scorso anno quindi la diminuzione dovrebbe essere di tre classi totali. «Durante lo scorso anno scolastico abbiamo firmato come istituto comprensivo una quarantina di nulla osta per bambini stranieri che si sono trasferiti - spiega la vicepreside Lucia Grieco - Si tratta in particolare di famiglie di origine indiana che hanno deciso di andare a vivere in Inghilterra.(...)

 

Il Giornale di Vicenza 02.07.2015 Schio, non ci sono stranieri
Niente prima alle elementari Marconi -
Silvia Dal Ceredo

SCHIO. Quest'anno niente classi prime alla Marconi, storica scuola del centro scledense che da settembre sarà costretta a fare i conti con la dura realtà della crisi economica e le sue estreme conseguenze. Sì, perchè le difficoltà nel mondo del lavoro, la disoccupazione dilagante e il ridimensionamento degli ammortizzatori sociali hanno spinto tanti migranti a tornare ai paesi d'origine o a spostarsi in altri stati europei. Ovviamente con bambini al seguito.La piccola struttura, oggi ubicata in via Maraschin e rientrante nell'istituto comprensivo Fusinato, accoglie infatti un 59% di alunni di origine straniera, sul totale di 143 iscritti nell'anno scolastico appena conclusosi. Di questa diversità, la Marconi è però riuscita a fare un punto di forza basato sull'integrazione, costruendo nel tempo una specifica ed efficace offerta formativa, che le ha permesso di meritarsi diversi riconoscimenti, ultimo quello di Scuola ambasciatore dell'Unicef, con tanto di targa all'ingresso dell'edificio.(...) 

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