COMUNICATO STAMPA: 8° incontro del Movimento Africano dei Bambini e Giovani Lavoratori

Il . Inserito in Comunicati stampa

Il 7 novembre 2009, a Cotonou in Benin, si è concluso l’8° incontro del Movimento Africano dei Bambini e Giovani Lavoratori

 

Presenti 159 partecipanti e invitati (71 femmine e 88 maschi), di cui 67 bambini e 52 giovani, 19 animatori e 21 adulti d’appoggio di 91 località diverse di 20 Paesi: Bénin, Burkina, Faso, Burundi, Cameroun, Costa d’Avorio, Ethiopia, Gambia, Guinea-Bissau, Guinéa Bissau Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda, Sénégal, Togo e Zimbabwe. Inoltre, in qualità di invitate erano presenti le delegazioni di Ghana e Kenya.

 

Questa del Movimento Africano dei Bambini e Giovani Lavoratori è una delle esperienze più significative dal punto di vista sociale presente in Africa.

In Italia e in Europa non se ne parla, ma il fatto che in 15 anni questo movimento, nato da un gruppo di bambine e bambini lavoratori, si sia esteso e radicato in 23 Paesi africani (e altri sono in fase di adesione), coinvolgendo oltre 200.000 bambini e adolescenti lavoratori, dimostra che in Africa è nata una esperienza e un nuovo attore sociale che sta contribuendo a costruire un futuro diverso e migliore.

 

La metodologia è interessante perché punta al rafforzamento dell’autostima dei bambini e adolescenti lavoratori che oltre a mantenere se stessi e le loro famiglie (piuttosto che essere costretti a rubare o mendicare..) sono in grado di lottare contro lo sfruttamento, il maltrattamento, la non applicazione dei diritti.

Le attività nelle quali sono coinvolti gli EJT ( Enfants et Jeunes Travailleurs: Bambini e Giovani Lavoratori) vanno da forme di apprendistato e comunque di formazione al lavoro presso dei datori di lavoro: cucito, falegnameria, fotografia, meccanica, trasporto, saldatura, calzolaio, sarto, idraulico.... a piccoli mestieri indipendenti: vendita di ogni tipo, coiffure, pulitura a secco, teatro, danza, scultura, tinteggiatura, pesca, fabbricante di giunco, lavoro nei campi e coltivazione di ortaggi, portabagagli, lustrascarpe, rivenditore,.... Da lavori domestici (nella propria famiglia o presso altre famiglie) ad altri lavori compatibili con la frequenza scolastica.

 

Tutto iniziò nel 1994, a Baouké, in Costa D’Avorio, quando un gruppo di bambini lavoratori riuniti in occasione della giornata del Bambino Africano (che in tutta l’Africa si celebra il 16 giugno di ogni anno), riflettendo sui diritti dell’infanzia, analizzarono quali tra i tanti diritti erano quelli veramente utili per i bambini lavoratori e stesero una lista di 12 Diritti, quelli che, secondo loro, sarebbero stati

necessari per migliorare la loro situazione e sui quali tutto il Movimento si sarebbe impegnato non solo a rivendicarli ma soprattutto a concretizzarli.

Quell’incontro determinò la nascita del MAEJT (Mouvement Africain Enfants et Jeunes Travailleurs) che ora è presente in 147 tra città e villaggi di 23 Paesi africani. Qui, all’8° incontro africano, dopo l’inaugurazione di lunedì 26 ottobre con gli interventi del rappresentante Unicef, del Ministro del Lavoro e della Funzione Pubblica del Benin, di Plan Finlandia, di Enda TM, iniziano i lavori: tutte le delegazioni presentano i loro progressi e i problemi incontrati nel corso degli ultimi tre anni: è un confronto impegnativo, seguito con molta attenzione con decine di domande da parte dell’Assemblea dei ragazzi; finita la presentazione iniziano i laboratori e i lavori di gruppo per l'individuazione degli obiettivi e le strategie del Movimento per i successivi tre anni; lavorano duro i delegati, nessuno è fuori durante i lavori, alcune commissioni si riuniscono anche dopo cena.

Al centro dell’interesse sono la concretizzazione dei diritti, la formazione, la salute, le attività generatrici di reddito, la lotta all’esodo precoce, la lotta alla povertà.

Su tutti questi punti, straordinarie le esperienze raccontate per sensibilizzare le famiglie e i datori di lavoro con il lavoro porta a porta, con animazioni e feste di quartiere o villaggio, di coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali, attraverso manifestazioni pubbliche e accordi di partnership.

L’incontro termina sabato 7 novembre con la votazione del documento finale che indica le linee guida del Movimento dei prossimi tre anni. Viene poi eletta la nuova Commissione africana, composta da un giovane delegato per ogni Paese, che nella settimana successiva rimarrà a Cotonou per dare corpo alle indicazioni scaturite all'interno dell'assemblea.

Nella Commissione africana alcuni delegati over 18 vengono sostituiti da nuovi delegati di età inferiore e per la prima volta ne entrano a far parte i delegati di Ghana e Kenya.

Nel corso dei lavori viene presentato il risultato di un questionario realizzato nei mesi precedenti per comprendere se grazie all'attività del Movimento l’affermazione dei diritti è progredita e se la vita degli EJT è migliorata.

Avevano risposto al questionario 2253 EJT, 1437 tra genitori e datori di lavoro di 129 gruppi di base, di 129 città diverse di 16 Paesi sui 21 aderenti al Movimento (Bénin, Burundi, Burkina Faso, Cameroun, Côte d'Ivoire, Guinée Bissau, Guinée, Mali, Mauritanie, Niger, Nigéria, RDC, Rwanda, Sénégal, Tchad, Togo) Non hanno risposto: Angola, Ethiopie, Gambie, Madagascar, Zimbabwe Hanno risposto 1076 (48,1%) Maschi, 1105 (49,4%) Femmine; 58 (2,6%) non hanno dichiarato il loro genere.

269 intervistati avevano da 7 a 14 anni, 1005 da 15 a 17 anni, 514 dai 18 anni in su; su una parte dei questionari non è stato possibile risalire all’età.

 

Alla domanda: Il Movimento ha cambiato qualcosa nella tua vita? Il 91,7% ha risposto sì

«Conosco i 12 diritti e ho imparato a leggere» -ragazzo 10 anni (Côte d’Ivoire)

«L'AEJT mi ha aiutato a costruire la mia vita» - sarta 15 anni (Bénin)

Coloro che hanno risposto no, nella maggior parte dei casi, hanno dichiarato di essere appena entrati nel Movimento

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento la tua salute è migliorata? L’81,6% ha risposto sì

«In effetti la mia salute è migliorata» aiuto domestica, 15 anni (Mali)

«So come evitare certe malattie» coltivatore, 12 anni (Niger)

Coloro che hanno risposto no, in genere dicono: “la mia salute è sempre la stessa, sto bene”

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento hai maggiori occasioni di divertimento di prima? L’88,8% ha risposto sì

«Poichè 2 volte la settimana abbiamo un corso di teatro, sketch con gli amici Ejt del mio gruppo di base » giovane, 16 anni (RD Congo)

«Oggi chiacchiero con gli altri, gioco, vado a vedere la partita allo stadio, vado al cinema. Prima non avevo i soldi per pagare» meccanico, 14 anni (Rwanda)

«Organizziamo degli incontri di gioco con il materiale di gioco che abbiamo nel Gruppo di Base» Alcuni EJT

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento ti senti meglio protetto contro i maltrattamenti (violenze ingiustizie)? L’85,1% ha risposto sì; coloro che hanno risposto negativamente in genere riferiscono di essere stati trattati sempre bene.

«Organizziamo delle discussioni sulla violenza e sulla tratta dei bambini» talibé, 12 anni (Sénégal)

«I datori di lavoro cominciano a prendere consapevolezza grazie alla sensibilizzazione che noi facciamo nella città» ragazzo, 18 anni (Tchad)

«Con l'appoggio del nostro capo di quartiere si può dire che siamo più protetti» sarto, 24 ans (Togo)

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento lavori meno e meno duramente di prima? L’82,3% ha risposto sì

«Poichè i miei genitori hanno conosciuto certi diritti del bambino»- coltivatore, 9 anni (Cameroun)

«Dopo la sensibilizzazione fatta presso il mio datore di lavoro, non mi fa più sollevare i sacchi di cemento» aiuto muratore, 14 anni (Côte d’Ivoire)

«Abbiamo diritto a un lavoro leggero e con un orario limitato» commerciante, 14 anni, (Sénégal)

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento ti senti meglio rispettato e ascoltato? Dal datore di lavoro: sì 78,9%; Dalla famiglia: sì 89,7%; Dalle Autorità: sì 71,2%; Dalla popolazione: sì 78,8%

«Grazie alla sensibilizzazione ora sono più ascoltato e più rispettato» giardiniere, 21 anni (Togo)

«Tutti sanno che non facciamo niente di male, noi vogliamo solo essere ascoltati e rispettati» venditore d'acqua, 18 anni (Tchad)

«Conosco i miei diritti e partecipo alle attività della mia città» ragazza, 16 anni, (Sénégal)

 

Alla domanda: Il far parte del Movimento ti aiuta a preparare meglio il tuo avvenire? L’88,4% ha risposto sì; le risposte negative vengono dagli EJT che dicono: “sono entrato da poco nel Movimento

«Con le attività posso dire che il moi avvenire comincia bene» parrucchiera, 13 ans (Mauritanie)

«Mi sono state date le informazioni scolastiche e vitali di cui avevo bisogno. Leggendo le informazioni dell' AEJT ho acquisito più sicurezza» ragazza, 8 anni (Guinée)

«Grazie all'Associazione mia zia mi ha inserita nel corso di cucito» sarta, (Côte d’Ivoire)

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento ti esprimi e partecipi alle decisioni con i tuoi amici, gruppo, associazione? Il 91,7% ha risposto sì

«Mi esprimo bene nelle riunioni e davanti ai miei partner» ragazza, 16 anni (Côte d’Ivoire)

«Mi esprimo, partecipo alle decisioni con i miei amici e preparo il mio futuro mettendo in comune le idee perché la nostra associazione progredisca» commerciante, 19 anni (Burundi)

«Noi prendiamo le decisioni insieme dopo avere ascoltato tutti i membri del MAEJT » sarta, 18 anni (Cameroun)

 

Alla domanda: Da quando sei nel Movimento riesci meglio a soddisfare i tuoi bisogni? Il 74,2% ha risposto sì

«Guadagno la mia vita come venditrice d'acqua, mi sono creata molte relazioni e i miei clienti mi vogliono bene» venditrice d'acqua, 16 anni (Burkina Faso)

«Faccio il moi lavoro, sono rispettoso, sono assiduo e sincero, non mi prostituisco» meccanico, 14 anni (Bénin)

«Ho spesso di che comperarmi quello che voglio, do un po di denaro alla mia famiglia e metto da parte il resto» pescatore, 18 anni (Tchad)

 

Ciò che risulta evidente da questo questionario è che l’esistenza del MAEJT aiuta a soddisfare i bisogni dei bambini e dei giovani. Il MAEJT costituisce una vera e propria arma di lotta contro l’ignoranza, la violenza, l’ingiustizia, i maltrattamenti dei bambini e contro le peggiori forme di lavoro. Si conferma inoltre come un concreto strumento per il riconoscimento dei diritti dell’infanzia, per avere accesso all’educazione e alla salute, per lottare contro la povertà, per partecipare e diventare bambini e giovani protagonisti della vita locale, regionale e nazionale.

 

Italianats è a disposizione per fornire documentazione, materiali e contatti del Movimento Africano e dei Movimenti nazionali dei bambini e giovani lavoratori a quanti fossero interessati allo sviluppo di questa straordinaria esperienza.

 

Vicenza 16 novembre 2009

 

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