Articolo Vittoria Savio

Il . Inserito in Rassegna stampa

Ecco l'articolo pubblicato su "Il Gazzettino" in seguito alla conferenza stampa tenuta da Vittoria Savio giovedì 7 Febbraio presso la Scuola Media "Carta" di Vicenza.

IL GAZZETTINO

Venerdì 8 Febbraio 2008

Invitata dall'ASoC, la fondatrice di Caith ha parlato davanti agli studenti dell'Istituto Comprensivo 8. Con una proposta concreta

 

«Bambini lavoratori, in Perù è una cosa normale. Aiutiamoli»

 

vittoriasavio.jpg «A quanti anni iniziano a lavorare i bambini?» Quella che sembra una domanda “impossibile” diventa curiosità più che pertinente se posta a Vittoria Savio, fondatrice di Caith, casa famiglia di Cusco, nel cuore del Perù, a 3500 metri di altitudine, che accoglie le bambine lavoratrici. A rivolgergliela è stato uno dei piccoli studenti dell'Istituto Comprensivo 8, che ieri mattina nella scuola di via Carta hanno incontrato la volontaria piemontese impegnata da vent'anni in Perù in progetti di solidarietà. Ad invitarla a Vicenza è stata ASoC, Associazione solidarietà e cooperazione impegnata soprattutto sul fronte dei diritti per l'infanzia in America Latina. Gli alunni di prima, seconda e terza media e quelli di quinta elementare sono tra i sostenitori del Collegio Maria Angola, scuola primaria e secondaria sempre fondata da Vittoria Savio, rivolta alle bambine di lingua quechua che emigrano dalla campagna alla città per lavorare come collaboratrici domestiche, anche a partire dai 4 anni e mezzo. «Ogni anno invitiamo i bambini a donare un euro per questo progetto. C'è chi ci porta i piccoli risparmi del proprio salvadanaio», dice l'insegnante Annalisa Tosato.

 

Vittoria Savio, accompagnata da due rappresentanti dello staff di Caith, Virginia Salio e Ronald Zarate, ha parlato di una realtà apparentemente distante, quella dei baby lavoratori. Il centro Caith (acronimo per “Centro di appoggio integrale per le lavoratrici domestiche”) che ha ospitato finora per periodi più o meno lunghi centinaia di bambine, adolescenti e giovani donne in difficoltà, lavora per promuovere il rispetto dei diritti delle giovani lavoratrici domestiche. In Perù esiste una mentalità diffusa tra i meticci delle città andine secondo la quale appare quasi “normale” utilizzare le bambine come lavoratrici domestiche, privandole contemporaneamente della libertà, della famiglia e della possibilità di giocare e istruirsi. Proprio sull'istruzione di queste giovanissime fa leva il progetto Maria Angola, che potrebbe ricevere il sostegno anche di altri vicentini: “Su idea di Vittoria Savio, abbiamo incontrato alcune famiglie dei Ferrovieri proponendo loro l'adozione non di un bambino, ma di una insegnante”, spiega il presidente di ASoC Aldo Prestipino. «Basterebbe raccogliere 280 euro al mese» precisa Savio.

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