Comunicato stampa del 21 0ttobre 2003

CRISI IN BOLIVIA
La parola ai Bambini e Adolescenti Lavoratori

Comunicati dai NATs dell'America Latina

Dopo le dimissioni del Presidente Gonzalo Sánchez de Lozada, in Bolivia l'attenzione delle organizzazioni popolari che lottano per la giustizia non si è allentata. Il Paese sembra tornato in apparenza alla normalità, ma i movimenti sociali che in questi giorni sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso alla politica di svendita delle risorse del loro paese, lavorano ora per costruire proposte "dal basso" di giustizia, solidarietà e pace, con un occhio sempre aperto a quanto sta avvenendo ai piani alti della politica.

Tra questi movimenti, vorremmo segnalare la presenza dei nostri partner in Bolivia e in America Latina, che continuano ad inviare aggiornamenti di notizie, riflessioni e messaggi di solidarietà. Sono Movimenti di Bambini e Adolescenti Lavoratori organizzati (Nats nell'acronimo spagnolo niños y adolescentes trabajadores), raggruppati in America Latina nel coordinamento Molacnats (Movimento latinoamericano e dei Caraibi di Nats), da poco riunitosi in un incontro in Paraguay, dove erano presenti anche i compagni boliviani. Con loro, come rete italiana di appoggio Italianats, abbiamo instaurato, a livello di singole associazioni e in seguito insieme, una fitta collaborazione, per far conoscere qui in Italia e in Europa la realtà del lavoro minorile raccontanta dai diretti interessati, nonché le proposte che essi stessi stanno sviluppando da quasi trent'anni all'interno dei movimenti nei quali si auto organizzano.

In Bolivia le organizzazioni gestite direttamente dai bambini lavoratori, per la difesa dei diritti dell'infanzia e il miglioramento delle condizioni di vita, sono sostenute a Sucre da un'associazione di educatori adulti che ha dato vita al Centro Juana Azurduy, attivo nella promozione del protagonismo dell'infanzia. Uno di questi educatori, Leonel Reyes Fernández, negli ultimi giorni ci ha tenuto costantemente aggiornati su quanto sta accadendo in Bolivia, e desideriamo perciò diffondere una lettera da lui scritta, insieme a un messaggio di solidarietà inviatoci dai rappresentanti (bambini e adolescenti lavoratori) del Coordinamento latinoamericano dei Movimenti di bambini lavoratori organizzati (Molacnats).

Riteniamo che sia fondamentale diffondere questi racconti, che rappresentano le voci "dal basso", di tutti quelli che come singoli individui e organizzazioni rappresentano il movimento popolare risvegliatosi in questi giorni in Bolivia per una democrazia vera, partecipativa, per poter essere interpellati nelle questioni che li riguardano direttamente. Tra le loro vorremmo dare qui particolare risalto a quelle dei bambini organizzati, che ogni giorno affrontano una quotidianità fatta di lavoro ma anche di difesa e promozione dei loro diritti, che rivendicano in quanto persone umane che lottano per una vita degna per sé e per le proprie famiglie.

Come hanno dichiarato i NATs di Sucre, in occasione della convocazione di una loro riunione a Cochabamba, prevista per la fine di ottobre: "Noi non solo siamo parte del problema, ma dobbiamo anche costruire strategie e proposte di soluzione. Compagni NATs di Bolivia, noi non saremo solo qualcuno in più tra quelli che criticano il modello neoliberista, è arrivato il tempo di lavorare per proporre delle soluzioni a questo paese. Avanti, compagni, mettiamo le basi per creare un paese democratico e partecipativo, per un paese libero, sovrano e indipendente. Sappiamo parlare, bene, oggi dobbiamo imparare a costruire, perché è il momentodi convertire i sogni in realtà".

Ufficio stampa di ITALIANATs, 21 ottobre 2003

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