Comunicato stampa del 2 dicembre 2002

COMUNICATO STAMPA

Siamo i Movimenti di Bambini, Bambine e Adolescenti lavoratori di America Latina, Asia e Africa. Insieme ed uniti stiamo lottando per la difesa dei nostri diritti, nonché per il rispetto e il riconoscimento dei nostri movimenti. Soffriamo direttamente le conseguenze delle politiche di aggiustamento economico e per questa ragione vogliamo essere i portavoce della nostra realtà.

Dopo molti anni ci ritroviamo qui come movimenti organizzati di bambini e adolescenti lavoratori per scambiarci le nostre esperienze di lotta quotidiana per una vita degna nostra e delle nostre famiglie e per crescere insieme all'insegna di un reale protagonismo.

Siamo coscienti di esser parte di questo mondo e del fatto che, uniti, partendo dalla nostra esperienza, possiamo ottenere cambiamenti reali, cambiamenti che permettano ai bambini, agli adolescenti e a tutti i popoli di vivere una vita degna e giusta.

Noi siamo convinti che un mondo giusto e umano sia possibile e necessario.
Noi bambini e adolescenti lavoratori del mondo non siamo in nessun modo il problema.
Noi bambini e adolescenti lavoratori del mondo siamo parte della soluzione.

Noi denunciamo che:

1. Il nostro compagno e delegato africano di 16 anni, invitato a partecipare a questo incontro di Milano, non è potuto venire perchè l'ambasciata italiana gli ha negato il visto, violando l'articolo 12 della Convenzione dei Diritti dell'Infanzia che riconosce ai bambini il diritto a partecipare e ad organizzarsi.

2. Nei nostri paesi le famiglie sono obbligate a emigrare dalle aree rurali alle città, ritrovandosi ad affrontare ogni tipo di povertà e privazioni.

3. In India, la discriminazione sulla base della religione e delle caste, è contro i diritti della persona, specialmente contro i diritti dei bambini, e causa violenze e aggressioni contro le donne e i bambini. I nostri diritti, dichiarati nella Convenzione, non solo non sono applicati, ma addirittura vengono violati.

4. Nei nostri paesi il divieto di vendere e comprare prodotti nelle strade ci impedisce di lavorare.

5. Noi siamo discriminati sulla base del genere, della casta, della religione, della provenienza, della razza. Siamo discriminati in quanto poveri, in quanto lavoratori e in quanto bambini.

6. In alcuni paesi sono in vigore politiche che negano il diritto all'organizzazione e alle marce pacifiche.

7. In Africa, Asia e America Latina, a causa dell'applicazione della Convenzione n. 138 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, la polizia perseguita e maltratta i bambini e gli adolescenti che lavorano. Essi vengono espulsi dalle strade, dalle stazioni, dagli aeroporti, etc., i luoghi in cui è possibile guadagnare più denaro con cui aiutare e sostenere le famiglie. La mercanzia che vendono viene loro rubata ed essi vengono trattati come delinquenti.

8. In Colombia i bambini sono vittima dei conflitti armati.

9. In molti paesi la povertà causa la morte dei bambini per fame, così come succede ora anche in Argentina.

10. In Africa Occidentale e in India, come in altri paesi, la tratta di bambini è molto grave. È necessario che i Governi prendano decisioni chiare per contrastare il fenomeno.

11. In America Latina, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, definisce i Movimenti di Bambini e Adolescenti Lavoratori (NATs) come "pericolosi".

Noi protestiamo contro ogni tipo di violazione dei nostri diritti fondamentali e contro ogni ingiusta ripartizione delle ricchezze dei paesi.

Per il Movimento Mondiale di Bambini e Adolescenti Lavoratori : Sophie Faye (Maejt, Movimento Africano), Yennifer Garay e Tania Pariona (Molacnats, Movimento Latino Americano), Manjula Muninarasimha (Bhima Sangha, India), Raju Kumar e Anuj Chowduri (Bal Mazdoor Union, India) Scritto a Milano - Lavanderie (Italia), il 2 Dicembre 2002

Per il Movimento Mondiale di Bambini e Adolescenti Lavoratori:
Sophie Faye - MAEJT (Africa)
Yennifer Garay e Tania Pariona - MOLACNATs (America Latina)
Manjula Muninarasimha -BHIMA SANGHA (Asia)
Anuj Chowduri e Raju Kumar - BAL MAZDOOR UNION (Asia)

Scritto a Milano - Lavanderie

2 dicembre 2002

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