Paghiamo il giusto ai produttori agricoli e agli allevatori

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I prezzi dei prodotti agricoli, caseari e delle carni pagati ai produttori da anni continuano a calare.
Lo dice l'Istat, lo dicono le Associazioni dei produttori (nel solo 2015 tra - 1,2% fino - 4,3% su base annua).

E' sotto gli occhi di tutti il disastro che questa situazione sta causando in termini di chiusura di imprese agricole, di aumento del lavoro nero schiavo, di concentrazione in mega allevamenti del bestiame per reggere ai costi, di uso massiccio di fitofarmaci per tenere al massimo la produzione, di insalubrità del lavoro contadino con un aumento dimostrato di malattie dovute all'uso di chimica in agricoltura; di inquinamento delle falde acquifere, di aumento di allergie e intolleranze alimentari nella popolazione.

E' ora di prendere coscienza che questa è una condizione suicida e che siamo al limite.

frutta verdura

Come consumatori non possiamo rallegrarci quando pubblicizzano un chilo di carne a € 5,80, un pollo a 3 euro o 6 uova a € 0,99, oppure quando sappiamo che le aziende casearie pagano il latte ad un prezzo inferiore ai 30 centesimi al litro, 20 centesimi in meno del giusto prezzo, o che i grossisti pagano la frutta ad un prezzo che non copre nemmeno il costo della raccolta.
Che deve fare un produttore quando gli pagano le arance, i limoni, i mandarini a meno di 40 centesimi al chilo? (fonte Ismea). Per gli ortaggi vedi i dati Ismea.

ASoC, nel corso di tanti progetti realizzati nei Paesi in via di sviluppo, ha documentato molte volte la condizione dei campesinos latinoamericani, asiatici e africani, recentemente abbiamo scritto della situazione del cotone in Benin.

Nel nostro Paese ci sono ormai tante situazioni che stanno patendo le medesime condizioni che abbiamo documentato essere presenti negli altri continenti.
Per sopravvivere gli agricoltori italiani devono sperare nei contributi europei e nelle detassazioni, un tripudio di carte e di regole che tamponano, da un parte una situazione disperata, dall'altra incancreniscono il problema.

Occorre preservare l'economia contadina, ne va della nostra salute e del futuro di milioni di persone del settore agricolo.
Facciamo sentire la nostra voce: Basta con lo sfruttamento in agricoltura, paghiamo il giusto prezzo ai produttori agricoli e agli allevatori, mobilitiamoci perché venga emanata una norma che metta a fianco del prezzo di vendita, il prezzo pagato all'origine.

Insieme al mondo contadino costruiamo una agricoltura salubre, con meno fitofarmaci, meno megastalle, senza lavoro schiavo, meno dipendente dai contributi comunitari.

Aldo Prestipino

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