Anche il Popolo etiopico il 19 febbraio celebra il suo Giorno della Memoria

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Negazionismo: anche l’Etiopia ha il suo ‘Giorno del Ricordo’, ma l’Italia fa finta di niente

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Il 19-20 e 21 febbraio 1937, furono massacrati più di 30.000 cittadini etiopi, quasi tutti civili, anziani, donne, bambini e mendicanti. ASCOLTA L’INTERVISTA CON GABRIELLA GHERMANDI

La data del 19 febbraio per il  popolo, quello etiopico il “Giorno della Memoria” per ricordare le atrocità terribili  commesse  durante il periodo dell’aggressione e poi dell’occupazione – fra il 1935 ed il 1941 – da parte dell’Italia fascista. Una giornata che è stata assunta a simbolo di tutti quegli anni in cui gli etiopi dovettero subire sofferenze, sacrifici e lutti indimenticabili.

30 mila almeno furono le vittime in soli tre giorni come rappresaglia per l’attentato compiuto contro il viceré Rodolfo Graziani ed altri gerarchi del suo seguito nella città di Addis Abeba.

Una giornata dunque tragica, che oltre ad essere ricordata in Etiopia, viene celebrata nelle maggiori città del mondo dove sono presenti e vivono numerosi cittadini della diaspora etiopica.

Ascolta il pezzo radiofonico
https://www.controradio.it/negazionismo-anche-letiopia-ha-il-suo-giorno-del-ricordo-ma-litalia-fa-finta-di-niente/

GABRIELLA GHERMANDI è una musicista e scrittrice di origine etiope

 

I Cambiamenti climatici in Africa

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Le cascate Victoria potrebbero prosciugarsi?

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Gli effetti della grave siccità e dei cambiamenti climatici stanno avendo un impatto fortissimo su una delle grandi meraviglie naturali del mondo, le Cascate Vittoria al confine tra lo Zimbabwe e lo Zambia..

I Ricercatori ed i Responsabili del Ministero dell'Ambiente dello Zimbabwe affermano che il flusso medio delle cascate nel 2019 è diminuito di quasi il 50% I periodi di calo della portata del fiume Zambesi che alimenta le Cascate Vittoria  stanno diventando più frequenti ...   Il timore è che già nel 2020 ci siano periodi dove le Cascate resteranno completamente senz'acqua

https://www.bbc.com/news/av/science-environment-50549711/could-victoria-falls-dry-up

L'economia della solidarietà

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La forza della solidarietà (600 x 287).jpg

Simulazioni al computer dimostrano che nella lotta darwiniana per la sopravvivenza, la cooperazione può risultare favorita nei confronti della competizione  (articolo apparso su Le Scienze n. 324)

Cena russa

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Carissimi,
come alcuni di voi già sanno l'estate scorsa abbiamo voluto dare un piccolo contribuito alla realizzazione dell'Assemblea Africana del Maejt che si è tenuta in Benin il luglio scorso (vedi articolo di Milena Nebbia pubblicato in questo sito).
Per recuperare le spese sostenute abbiamo programmato una cena di raccolta fondi per il 26 ottobre prossimo presso la Struttura di S. Francesco a Vicenza.
La proposta che vi facciamo è di una Cena Russa dal costo di 20 euro, di cui vi manderemo il menù e tutti i ragguagli necessari fra un paio di giorni.

L'occasione è straordinaria perché la Signora Nina Khutsieva, una artista russa che da qualche anno è venuta a vivere nella nostra Provincia, si è proposta per far conoscere uno scorcio della cultura del suo Paese.

Infatti oltre a curare i piatti che assaggeremo, ci presenterà alcuni frammenti di Autori russi.

Abbiamo pensato che valga la pena di approfittare di una tale occasione e per questo vi invitiamo a tenervi liberi la sera di sabato 26 ottobre prossimo. Per iscriversi e ricevere aggiornamenti sulla cena scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A presto dunque

mosca

DAL BENIN ARTICOLO DI MILENA NEBBIA 28 AGOSTO 2019

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AFRICA, PRENDERSI IL FUTURO

In Benin il vertice del MAEJT,

il Movimento africano dei bambini e dei giovani lavoratori, per combattere il lavoro minorile
Emili viene dal Burkina Faso, ha quindici anni, da quando ne aveva dodici l’hanno messa a rompere il granito nelle cave e a trasportare le pietre per asfaltare e strade. Issah, viene dal Mali, ha tredici anni e da cinque fa i carpentiere. Mabinzi, Centrafrica, 16 anni, ha subito ripetutamente molestie sessuali dai ragazzi de suo villaggio.

Dal 18 al 22 luglio 2019 a Cotonou in Benin, 25° Anniversario del MAEJT

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DAL 18 AL 22 DI LUGLIO 2019 A COTONOU IN BENIN

ASSEMBLEA DEL MOVIMENTO DEI BAMBINI E GIOVANI LAVORATORI

81 GIOVANI DELEGATI PROVENIENTI DA 27 PAESI AFRICANI

La Parola ai bambini e ai giovani dell’Africa

I giovani si impegnano per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Campagna di studio, capitalizzazione, informazione, sensibilizzazione e sostegno dei Bambini e Giovani Lavoratori per il rispetto dei loro diritti

 

Cena Pakistana di solidarietà sabato 13 aprile a Debba di Vicenza

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Sabato 13 aprile alle ore 19.30 presso la sala parrocchiale di Debba, la Signora Shabana di nazionalità Pakistana preparerà una cena tipica del suo Paese , con il supporto della squadra di cucina di ASoC.
I fondi andranno a sostenere una famiglia in difficoltà
La serata si aprirà con l'esibizione del Coro: "Registri e Note" (vedi presentazione e programma più sotto)

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Dunque il MENÚ PAKISTANO
Antipasto: Insalata pakistana (verdura- frutta- maionese)
Portata principale: Chiken pullao (riso basmati e pollo) e Pakora con chutney ( frittelle di patate in pastella di ceci con salsa speziata di yogurt)
Contorni: Allu palak (patate con spinaci) e Gobi (cavolfiori spadellati)
Chapati (pane azimo)
Dessert: Kheer (budino di riso)
Bevande: Masala chai (Thé al latte speziato) acqua e vino

Ci scusiamo in anticipo con i fans della Cucina indiana/pakistana e delle sue succulente spezie, ma il menù avrà speziature attenuate secondo criteri occidentali

https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tac/1/16/2665.png");">♥ Costo della cena € 20,00
https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tac/1/16/2665.png");">♥ ragazzi sotto gli 8 anni: gratis,
https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tac/1/16/2665.png");">♥ ragazzi dagli 8 ai 14 anni: offerta libera
https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tac/1/16/2665.png");">♥ Per una migliore organizzazione invitiamo tutti a prenotare entro mercoledì 10 aprile, via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando al 0444302760 o al 3483121662 (segnalare eventuali preferenze vegetariane)
https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tac/1/16/2665.png");">♥ Debba si raggiunge dalla Riviera Berica. Venendo da Vicenza, la chiesa si trova sulla destra quasi di fronte al ponte di Debba. Si parcheggia dietro la chiesa di fianco alla sala prenotata.

L'AFRICA DI ILARIA ALPI

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La Procura di Roma ha chiesto una nuova archiviazione dell'indagine relativa all'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia. La richiesta, in base a quanto si apprende, è in fase di notifica alle parti. Nel giugno scorso il Gip, accogliendo una istanza avanzata dai legali della famiglia Alpi, aveva disposto ulteriori accertamenti dai quali però non sarebbero emersi elementi tali a proseguire le indagini.

Quindi nessun mandante e nessun killer sarà consegnato alla Giustizia per quel duplice omicidio, ma neppure nessuno pagherà sui danni prodotti in quel Paese e a tanti loro abitanti dalla politica scellerata degli Italiani in Somalia..

Basterebbe ricordare i reportage (quelli che non hanno fatto sparire) di Ilaria Alpi,  la quale ci ha spiegato come noi italiani abbiamo finanziato e armato fino ai denti il dittatore locale, in cambio di poter fare del loro Paese, il luogo delle peggiori scorribande e una cloaca dove scaricare i veleni più tossici con la conseguenza di migliaia di persone morte per malattie e per repressione che, a confronto,  la terra dei fuochi è un giardino di rose.

Ilaria aveva messo il dito nella piaga e per questo è stata uccisa, ma di questo non si deve parlare, purtroppo quelle nefandezze  sono un  esempio di come i Paesi stranieri operano in Africa, magari con diversi gradi di aggressività, ma comunque quella è la direzione.

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La nuova Africa un esempio anche per noi

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dal 2014 I giovani del Burkina Faso stanno cambiando la storia del loro Paese.

Un percorso di civismo africano è quella del Balai Citoyen del Burkina Faso, che ha saputo mobilitare giovani e studenti fino a far cadere il presidente Blaise Compaoré.

In Burkina tutto sembra calmo, le città, la gente, le strade. In realtà si tratta di un Paese con una lunga tradizione “movimentista”. Il primo colpo di Stato, 1966, è una reazione all’insurrezione popolare dei sindacati contro il regime di Yaméogo accusato di corruzione e nepotismo. I militari si contendono il potere fino a che nel 1983 emerge Thomas Sankara, da allora consacrato dal mito. Per quasi cinque anni Sankara cerca di cambiare il Paese (a cui muta il nome: da Alto Volta in Burkina Faso, “Paese degli uomini integri”) adottando i dettami marxisti e maoisti. Viene ucciso durante un putsch diretto dal suo secondo, Compaoré.

A circa 30 anni dalla morte, Sankara rimane ancora oggi leggendario per la sua austerità di vita, indipendenza e semplicità ideologica, sullo stesso piano di Lumumba, Cabral o Che Guevara. Al contrario, Compaoré  che guida con prudenza il Burkina – Stato saheliano e povero – nelle intemperie del liberismo, della globalizzazione e del terrorismo saheliano.

Anche se il Paese si stabilizza e acquisisce un suo status internazionale, a Compaoré non sarà mai perdonata la fine di Sankara, oltre che nepotismo e profitti illeciti. È inseguito anche dall’oscuro caso dell’omicidio del giornalista di opposizione Norbert Zongo, avvenuto nel 1998. A differenza di Sankara, Compaoré non è mai stato amato, forse rispettato ma alla fine detestato. Nel maggio 2014 il presidente, forte di oltre 25 anni di potere, compie un gesto azzardato che fa da detonatore: cambiare la Costituzione per ottenere un ulteriore mandato.

La rottura con le giovani generazioni è immediata: a migliaia scendono in piazza, prima a Bobo-Dioulasso, la seconda città del Paese, poi a Ouagadougou, la capitale, e altrove. Tutti hanno in mano la scopetta africana fatta di rafia: è la nascita del Balai citoyen  che vuole “spazzar via” la corruzione e il nepotismo. È un crescendo fino ad ottobre, quando un milione di giovani è per strada a Ouagadougou al grido «touche pas à ma Constitution!» (“non toccare la mia Costituzione”). La stessa opposizione politica è presa alla sprovvista e tenta di cavalcare il movimento.

La riforma viene ritirata, ma i giovani vogliono ormai la partenza di Compaoré. Il 30 ottobre 2014 attaccano e incendiano il Parlamento, gli uffici della tivù, le sedi del partito al potere, le case dei potenti, ecc. Sovrastato dagli eventi, il 31 ottobre il presidente di dimette e abbandona il Paese. Balai Citoyen ha vinto, ma non entra nel governo: si costituisce come watchdog (cane da guardia) dei nuovi governanti al motto di: “Vigilare, organizzare la lotta, promuovere la coscienza civica”.

Noi stiamo con Domenico Lucano Sindaco di Riace

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In seguito all’arresto di Domenico Lucano, le registe e produttrici del film documentario: "Un Paese di Calabria" hanno deciso di condividere la loro visione su Riace e per 48 ore, sabato 6 e domenica 7 ottobre, il film sarà disponibile in streaming gratuito a a questo link: https://vimeo.com/293162180

Maejt, contro la schiavitù del lavoro minorile

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In Niger gli stati generali dell’organizzazione dal basso che combatte lo sfruttamento del lavoro minorile in Africa

di Milena Nebbia

Nel giugno del 1994, a Baoukè, in Costa D’Avorio, un gruppo di bambini lavoratori, riuniti in occasione della giornata del Bambino africano, riflettendo sui diritti dell’infanzia, analizzarono quali tra i diritti della Convenzione dei Diritti dei Bambini (Onu 1989) fossero quelli veramente utili per i bambini lavoratori.

NOI CHE IN ERITREA

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Proprio ora che si è aperto uno spazio di speranza grazie alla firma, il mese scorso, del trattato di pace tra Eritrea e Etiopia dopo 18 anni di belligeranza, abbiamo dovuto assistere al sequestro su una nave italiana dei figli di un Paese, l'Eritrea, nel quale l'Italia ha avuto una presenza fortissima fino dal 1890 e una lunga storia di sviluppo e integrazione.

Nella Capitale Asmara, il Bar Roma, il Caffè Italia, la concessionaria FIAT, le centinaia di case e villette in stile Liberty costruite nei primi del 1900, la straordinaria ferrovia  tra Asmara e Massaua sul Mar Rosso,  le grandi aziende agricole, i milioni di chilometri di terrazzamenti e il commercio del caffè, ci raccontano di quanto fossero legate Eritrea ed Italia.

Con ASoC  abbiamo appoggiato il Movimento di Liberazione eritreo quando nel 1991 ha liberato il Paese dal giogo  del dittatore Etiopico Menghistu e, per gli 8 anni successivi, abbiamo partecipato, con tre progetti dei cooperazione, alla Primavera Eritrea stroncata da un'altra aggressione etiopica nel 1999.

Abbiamo per più volte ospitato nella nostra città Tzegay Mogos, fino al 1991 capo della diaspora eritrea in Europa, poi Segretario Generale del Sindacato Eritreo e infine Ambasciatore in Italia del suo Paese.

Per noi che dal 2000 al 2005  abbiamo supportato a Vicenza la riunione degli Eritrei in esilio  in Alta Italia, a sostegno alla difesa dell'integrità del territorio eritreo; il blocco di fratelli eritrei su una nave la abbiamo vissuta come insopportabile.

Ora che  è finito un incubo  e si riapre finalmente una speranza di progresso e di Pace in Eritrea ed Etiopia, il nostro Governo  invece di prendersela con i profughi, dovrebbe attivarsi per riprendere le relazioni diplomatiche con l'Eritrea e tendere una mano ai riaprire i canali di cooperazione chiusi a causa del clima di guerra presente nel Paese la legge marziale e la repressione.

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CALAO EXPRESS 174 (Luglio 2018) Speciale: 12 e 16 Giugno, 2018

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Edizione digitale mensile del Movimento Africano dei Bambini e Giovani Lavoratori
(MAEJT)

Edito da Enda TM

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Speciale: 12 e 16 Giugno, 2018

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 In un'Africa dove la condizione infantile rimane preoccupante, il 12 e il 16 Giugno sono due giornate dedicate alla causa dei bambini. Come i loro coetanei, gli EJT celebrano questi due giorni nei loro diversi Paesi con una serie di attività con l'obiettivo di chiamare gli Stati a prendersi l'impegno di assicurare la protezione dei bambini senza alcuna discriminazione. Attraverso molte attività, i bambini hanno l'opportunità di far sentire la loro voce sul tema: “ Nello sviluppo dell'Africa nessun bambino dovrebbe essere lasciato indietro” , al fine di lottare contro l'impiego dei bambini in lavori pericolosi. Di seguito, trovate alcuni articoli relativi alle iniziative realizzate in diversi paesi.

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