Argentina, emergenza sanità

Il . Inserito in Rassegna stampa

IL GIORNALE DI VICENZA

Le Ulss vicentine e del Trentino partecipano all'operazione

«Agli ospedali serve di tutto»

Asoc e Fidas raccolgono e inviano apparecchiature mediche dismesse

(al. mo.) La lista delle necessità è lunga due pagine: quello che riusciranno a spedire entro gennaio riempie solo qualche riga. Ma è importante ed è comunque un inizio. Perché a quei cinque ospedali argentini, qualche centinaio di chilometri da Buenos Aires, serve di tutto: dalle ambulanze ai lettini, dagli ecografi ai bisturi e ancora defribillatori, bilance, tomografi, centrifughe e camici. Così l’Asoc, associazione onlus di solidarietà e cooperazione, assieme alla Fidas vicentina e alla padovana Bethania hanno raccolto fondi e materiali e organizzato il primo invio. Primo invio, sperano, di una lunga serie.
«L’Asoc lavora da tempo con l’Argentina - spiega il presidente Aldo Prestipino - All’inizio a quegli ospedali abbiamo fatto avere medicinali. Poi parlando con loro abbiamo visto che avevano bisogno di moltissime cose». Colpa della crisi economica che qualche anno fa ha messo in ginocchio il Paese, sanità per prima. E adesso i piccoli ospedali a 200 chilometri dalla capitale sono allo stremo: «Abbiamo visto reparti di rianimazione dove c’era un letto e una bombola di ossigeno» dice Prestipino.
Così la decisione: parlare con gli ospedali del Veneto e del Trentino per la fornitura delle apparecchiature mediche e sanitarie dismesse. E le adesioni sono arrivate: partono in questi giorni un’ambulanza equipaggiata per le emergenze (Ulss di Trento), 40 letti ortopedici, un’incubatrice, un camice piombato, defibrillatore, tavolo operatorio, bilancia analitica, poltrona per parto, un negativoscopio. Le associazioni vicentine contano poi sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale, che potrebbe liberare molte attrezzature.
Ma l’idea di Asoc e Fidas va oltre: «Donazioni a parte - spiega sempre Prestipino -, pensiamo che il sistema migliore per quei cinque ospedali argentini sia di consorziarsi, in modo che ognuno si specializzi in qualcosa: ad esempio uno maternità, uno chirurgia. Le autorità provinciali della zona, che tra l’altro è grande come l’Italia, ci stanno lavorando». Intanto c’è quella lunga lista da completare. Ma almeno il regalo di Natale è in partenza.

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