Si all'occhio Web in Consiglio

Il . Inserito in Rassegna stampa

IL GIORNALE DI VICENZA

Nel ballottaggio con i voti diretti dei partecipanti sono stati battuti l’Ufficio Biciclette e gli spazi-giovani da chiedere

È l’idea-proposta più votata nel nome della partecipazione

di Antonio Trentin

Bellezze e fatiche della democrazia diretta: sono quelle che l’altra sera all’auditorium Canneti hanno sperimentato gli associati del Gruppo bilancio partecipativo e i loro non numerosi ma ben impegnati ospiti, arrivati a fare da pubblico votante o andati ai microfoni per proporre un’idea, un progetto, una lamentazione da far arrivare in consiglio comunale.
Tre minuti sotto i fari, tempo uguale per tutti. Un voto "popolare" immediato, sull’onda dell’emozione o della verve di chi parlava. Il brivido e il gusto di fare come nei parlamenti del medioevo studiati a scuola, quelli davanti agli arenghi civici o sotto le querce delle assemblee micro-comunitarie. Hanno proposto cose in venticinque: pochi a pensarci bene, ma evidentemente quanti ne esprime una città poco abituata ai pulpiti della libera espressione. Hanno avuto voti tutti, tranne un malcapitato ex-candidato consigliere comunale di un partitino minore, che si è inventato un tesserino a punti per l’integrazione degli immigrati e ha incassato solo silenzi.
Ha vinto proprio l’ospite ospitante, Paolo Michelotto, esponente di punta del Gruppo promotore della serata: forse un’ineleganza organizzativa, questo essere stato profeta (votato) in patria; certamente non una colpa, né sua né dei suoi colleghi "partecipativi".
L’installazione di un occhio-webcam che trasmetta in Internet le riunioni in sala Bernarda - questa la richiesta di Michelotto, corredata da ipotesi sui referendum propositivi e abrogativi da aggiungere allo statuto del Comune e su un bis ufficiale dell’assemblea aperta alla "parola dei cittadini" - è stata più acclamata delle altre due proposte arrivate allo spareggio finale. Una era quella timbrata Tuttinbici per far istituire dall’Amministrazione uno speciale Ufficio Biciclette, su cui riuscire a convergere tutta la decisionalità relativa alle due-ruote. L’altra era di un gruppo di ventenni (portavoce Eleonora Branca) reclamanti «spazi per le attività e le aggregazioni giovanili» .
Tre ambiti diversissimi di richieste - quelli misuratisi nel voto finale dell’assemblea di "partecipanti partecipativi" - a testimonianza dell’eterogeneità degli interessi che si muovono e si fanno coinvolgere, in questi esordi vicentini di una pratica di consultazione "dal basso" che il Gruppo ha promesso di proseguire con altri appuntamenti.
Che cosa hanno ascoltato i molti consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione - seduti in sala a gruppetti ben spartiti secondo le sigle e le correnti di partito - e gli assessori andati in avanscoperta degli umori vicentini, sei mesi dopo le elezioni? Allarmi dai residenti nella zona dell’ex-Cotorossi a futuro fortissimo riuso urbano, dove arriverà il nuovo tribunale trascinandosi dietro la ristrutturazione dei vecchi capannoni e la costruzione di un’intero quartiere direzionale e residenziale, con il relativo traffico. Rinnovate perorazioni di comitati di quartiere che chiedono più verde e meno cemento: da quello dei Pomari che si batte ancora a colpi di ricorsi per avere il Parco natura urbana, e ha sollecitato il sindaco Enrico Hüllweck ad accettare un confronto pubblico; a quello che spera nel Parco delle Montagnole in via Riello. Generali, e qualche volta generiche, speranze di «meno traffico, più qualità della vita» : più attuale di altre quella raccontata con un testo molto espressivo e perfino quasi poetico di Alessia Toniolo, giovane portavoce dei residenti dell’Albera orfani del platano sacrificato al miglior funzionamento della rotatoria.
L’intera squadra dei partiti di opposizione si è impegnata a portare in consiglio comunale la proposta-Michelotto, uscita vincente dal ballottaggio notturno al Canneti. Anche parecchi consiglieri del centrodestra avevano preso l’impegno morale a farlo, aderendo all’assemblea. Il seguito reale dell’iniziativa del Gruppo bilancio partecipativo si misurerà dal percorso amministrativo della proposta-webcam proprio nel sito dove dovrebbe essere installata, la sala Bernarda.

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