Basta con l'uso distorto dei fondi per la cooperazione

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L'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini avrebbe intascato oltre un milione di euro facente parte del finanziamento che prevedeva anche una sorta di bonifica del bacino del Tigri e dell'Eufrate, nel sud iracheno. Lo scrive il Gip di Ferrara Piera Tassoni nell'ordinanza di custodia cautelare sottolineando che il denaro, attraverso l'emissione di false fatture, sarebbe finito su un conto corrente aperto a Lugano.

Una sostanziosa fetta della Cooperazione Internazionale italiana è stata nel passato e continua ad esserlo poco trasparente,  ogni anno salta fuori qualche caso e la cosa si chiude lì, mentre in realtà c'è una pratica corruttiva diffusa e radicata. L'Italia ha bruciato miliardi in corruzione nella Cooperazione. Dove avevamo un ruolo primario come in Somalia, Eritrea, Libia, siamo stati causa del degrado di quei Paesi, proprio con l'uso distorto delle risorse della Cooperazione Internazionale, fiumi di denaro pubblico, che venivano intascati dai potenti locali e, come si evince dalle carte giudiziarie, dai nostri Funzionari e Politici.

Dalla Somalia, dall'Eritrea, dalla Libia, dal Sudan, dalla Siria, dall'Iraq, dall'Afghanistan vengono ondate di migranti che scappano da  guerre o da situazioni violente e repressive, la Cooperazione avrebbe potuto risolvere molte delle situazioni ora diventate ingestibili, ma non con i modi e i fini con cui è stata gestita.

Per questo non basta ritagliarsi, come facciamo noi e molte altre organizzazioni umanitarie, uno spazio dove realizzare una cooperazione diretta a sviluppare progetti voluti da Movimenti locali, occorre pretendere un cambio nella gestione della Cooperazione Internazionale Italiana, che con trasparenza e una metodologia partecipata, indichi con chiarezza gli obiettivi che l'Italia vuole sostenere e ci sia un Comitato Etico di esperti di varie Ong che sia chiamato a sorvegliare la conduzione e gli esiti dei progetti finanziati.

Per quanto ci riguarda, il bello dei nostri progetti è  che nascono con una partecipazione di più realtà e questo diventa una garanzia di trasparenza e condivisione. E' il caso della Associazione Little Hands  presieduta da Fabio Cattaneo (ex presidente di Equomercato, la centrale del mercato equo e solidale di Cantù), che essendo nostro partner del progetto Piccoli Artigiani Crescono in Benin ci manda il suo report di Missione realizzata in maggio scorso in Benin. Ve lo alleghiamo perché ci racconta di sviluppi del nostro progetto e del contesto dove, con l'aiuto di tanti sottoscrittori, abbiamo realizzato e sostenuto la Serigrafia del Movimento dei bambini e giovani lavoratori.

Vi aspettiamo alla Cena Solidale per raccolta fondi  di Sabato 14 giugno 2014  presso il Villino Rossi di Povolaro.

Aldo Prestipino

 

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