In ricordo della strage di Soweto e contro lo sfruttamento minorile

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Dal giornale di Vicenza del 16 giugno 2010

SOLIDARIETÀ. Sabato testimonianze, musica e mostre con Asoc
Festa per i bimbi africani
Sorrisi al Villaggio del Sole
In ricordo della strage di Soweto e contro lo sfruttamento minorile

 

  Ragazzini giocano a calcio nelle strade del ghetto di Soweto
Sabato alle 19.30 il Caffè del sole in via Colombo nel quartiere del Villaggio del sole ospiterà la seconda edizione della “Giornata del bambino africano”, organizzata dal “Gruppo Africa” dell’Asoc (associazione vicentina che dal 1992 si occupa di cooperazione internazionale) in collaborazione con la cooperativa Il Mosaico e con il patrocinio del Comune di Vicenza.
«Spesso vediamo solo i lati negativi dell’Africa; noi vogliamo mostrare le istanze positive, come il movimento per l’affermazione dei diritti dell’infanzia» spiega Aldo Prestipino, coordinatore dei progetti Asoc.
Il programma prevede alle 19.30 una serie di interventi sul significato della ricorrenza e alle 20.15 la presentazione della mostra fotografica del viaggio in Benin effettuato nel novembre del 2009 dalla delegazione di Asoc per l’ottavo incontro del “Movimento dei bambini e giovani lavoratori” (Maejt); a seguire buffet e concerto.
La giornata del bambino africano ricorda la strage del 16 giugno 1976, quando nel ghetto di Soweto vicino a Johannesburg in Sudafrica molti giovani neri morirono durante le proteste contro la politica segregazionista, quando la polizia aprì il fuoco sui manifestanti disarmati, fra cui molti bambini.
Alla festa di sabato parteciperà anche Gilbert Ouedrago, nato in Burkina Faso 26 anni fa, ex bambino lavoratore e ora rappresentante del “Movimento dei bambini e giovani lavoratori”: «Anche io da bambino in Burkina Faso vendevo giornali e un po’ quello che capitava, perché bisognava lavorare per sopravvivere - racconta - Poi ho incontrato il Movimento dei bambini e giovani lavoratori e con loro cerchiamo di combattere lo sfruttamento e migliorare le condizioni di lavoro in tutta l’Africa, attraverso negoziati con governi, datori di lavoro, famiglie e ong, facendo in modo che i bambini che lavorano riescano anche ad andare a scuola».
Dagli scontri del giugno 1976 ai mondiali di calcio del 2010 l’Africa è cambiata molto: «I riflettori dei mondiali portano alla luce le contraddizioni, le battaglie per i diritti, l’identità africana che cresce - commentano all’Asoc - L’attenzione di tutto il mondo forse non migliorerà le condizioni delle fasce più povere della popolazione, ma è sicuramente un passo avanti».N.R.
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